I Racconti continua

 

 

Pagina                   3             6       7

 

 

 

 

A casa, con mio stupore incredibile, trovo scritti sul foglio del tema i miei pensieri...identici...quelli che avrei scritto io,  messi giù in maniera migliore ma.....

anche con parole difficili...ricordo un " RETAGGIO ANCESTRALE" ,oddio il significato l'ho capito ...ma io di solito non uso queste parolone e cerco di evitare.

La sera a letto leggo i fogli di quaderno che mi ha dato...erano molti... rimango incantata e sorpresa. Altro che "CIABATTA"!!!!

Questo ragazzo ha nella mente e nel cuore degli ideali così alti e così immensi, che sembra impossibile siano scritti da un quindicenne. Io mi sento piccolissima, non riesco a rispecchiarmi in queste cose così profonde, forse perchè donna, forse perchè meno matura di lui, ma capisco tutto e la mia stima per Ernesto cresce a dismisura.

Mi sento orgogliosa perchè mi ha rivelato i suoi segreti pensieri;

il giorno dopo ne parliamo a lungo e mi dice una cosa bellissima..."Paolù...non avevo dubbi, se te ne ho messo al corrente è perchè ti conosco e so che avresti capito subito tutto...non poteva che essere così"...però tra le tante cose, un pensiero  suo mi ha colpito...la visione di una tomba bianca...Di questo non riuscii mai a farne parola con lui. Mai.

1944 ...V ginnasio...ancora a San Pellegrino Terme.

Finisce l'anno scolastico prima del previsto...se non erro gli americani sono sbarcati ad Anzio o in Sicilia ...non ricordo.

Io ho con me tutti i suoi scritti che poi si erano moltiplicati, ma un giorno la mia Suora insegnante (un'altra persona deliziosa che non dimenticherò mai) me li requisisce...prima della partenza per la vacanze, vengo chiamata dalla Superiora, con lei c'è anche la mia Suorina..entrambe mi sorridono...Mi rendono i fogli di Ernesto e mi chiedono.." Chi è questo ragazzo, Paola?" Io un po' sorpresa rispondo..."E' un mio amico , ha la mia età".."Tienilo caro Paola, questo amico è una gran bella persona...non sembra abbia 16 anni...è uno destinato ad un avvenire dove "gli altri" hanno un posto principale."..."Lo so, lo conosco bene..."

Iniziano le vacanze, ancora a Brunate naturalmente, ma di Ernesto nessuno sa nulla o quasi. Pare si sia trasferio a studiare in un collegio sopra il lago Maggiore, il motivo non si sa, qualcuno mormora persino che sia riuscito ad entrare nelle schiere dei partigiani, ma di sicuro non si sa... Un giorno ricevo una cartolina con i suoi saluti, non ricordo da dove...è firmata... Ernesto "la ciabatta"

L'estate trascore veloce ed io qui confondo un po' gli avvenimenti, le persone, i tempi. I miei genitori mi vogliono più vicina e mi iscrivono in prima liceo al collegio delle suore Orsoline a Torno, un paese sul lago, poco lontano da Como. Si può fare il tragitto a piedi per andare e tornate a casa e per evitare di prendere qualche mitragliamento sui battelli. Le lezioni iniziano il martedì mattina e finiscono il venerdì pomeriggio...tutto in funzione del triste periodo di guerra.

Di  Ernesto non si sa nulla, ma io comunque sono sicura che si é unito ai partigiani, con altri amici di Brunate, stranamente sempre presenti...non so come mai, forse portavano ordini di notte..o volantini...però non se ne può parlare...

Ho saputo più tardi anche il suo nome ..."di battaglia"..".Ivan il terribile"...quasi, mi ricordo, mi misi a ridere...passi l'IVAN...ma quel "terribile" era proprio l'antitesi del suo carattere.

Quando tutto finì, mi raccontò i suoi trascirsi...fù arrestato, tenuto per ore davanti a luci accecanti, maltrattato, chiuso in galera...forse nella speranza che rivelasse qualcosa che interessasse ai fascisti o ai tedeschi. Mi disse che la paura a volte lo attanagliava, ma teneva duro perchè si sentiva in dovere di farlo. Fu bravissimo ed io fui, credo, una delle poche persone a cui rivelò queste cose atroci...

Continua....

Scusate amici che mi leggete...questo post  è stato scritto da me ma corretto da Lepre... perche io, come al solito, faccio dei pasticcetti ....che volete fare...sono così e anche se mi scoccia...per fortuna trovo qui chi mi aiuta....persone gentilissime e disponibili che ringrazio di cuore. La storia è

verissima ..non inventata... è un pezzo meraviglioso della mia vita

Nausica

 

 

Ciao NY...ho un buco nella memoria di quel periodo, ho dei flash, ma non potrei raccontare bene  allora, carissimo, ti scrivo qui quello che mi ricordo del periodo più tenero e dolce che ci unì brevemente in qualcosa di più forte...fu brevissimo, è vero, ma penso molto intenso per entrambi, eravamo molto simili in tante cose che tu stesso mi avevi insegnato e che io avevo capito molto bene. Purtroppo i tuoi impegni, quelli delle nostre famiglie, gli studi...ci divisero, ma chissà perchè non ci fù nè sofferenza nè rammarico...restava in noi qualcosa che non ci separò mai, neppure ora che è passato tanto tempo e che tu sei così lontano...

Il tuo biglietto, quello di cui parlerò più avanti, è sempre con me. Anche poco fa l'ho riletto...quanto è severo e dolce insieme...quella tua sigla EM...e quel "Vero Paolù?"..bellissimi...è come fare un tuffo nel passato e commuovermi ancora.

NY, non so come è stato questo periodo buio, non ricordo più ...mi spiace, forse ero in collegio. Ti ho rivisto solo dopo la fine della guerra, questo è certo nella primavera del 1945. Avevamo 17 anni. Tu e i tuoi compagni, Lucio, mi pare, Rosario, lo zio Lui e quanti altri, non so, avevate smantellato un comando tedesco che si era stabilito proprio a San Maurizio.

Mi hanno raccontato di una macchina che scendeva verso Como con i prigionieri catturati e tu dritto in piedi sul predellino con un nastro triccolore in mano.... mentre la gente intorno applaudiva.

Io ti ho incontrto solo la domenica dopo, sul sagrato, eri stanco...con la barba lunga ma quando salisti le scale e ci vedemmo, ci corremmo incontro e ci abbracciammo stretti stretti, senza parole...

Quel giorno, in quel momento, io sentii che nel mio cuore era nato qualcosa di più dell'affetto di sempre.

Venisti nel pomeriggio a chiamarmi , dal solito sentiero e ci incamminammo verso casa tua...eri in divisa, con un basco nero in testa..ti guardai..."Sembri Nino Bixio!"...ti dissi... "E tu con quella codina, sembri Petronilla!!!"...e ridemmo insieme...fu da quel momento che ti chiamai Ny e le prime volte ti giravi a guardarmi e sorridevi.

Lungo una scorciatoia ti fermasti...eri stranamente zitto...poi mi prendesti il viso tra le mani e dopo un tuo indimenticabile sguardo ...mi baciasti.

Chissà, forse lo aspettavamo da tanto tempo quel bacio, fu come se tutte le nostre ore passate insieme ci avessero per forza portato fin lì e in quel momento si aprisse una porta a tutte le meraviglie del cuore. Continuavamo a  guardarci negli occhi, a sorriderci, io abbassavo un po' la testa ogni tanto e camminavo  senza parole. Tu parlavi e raccontavi ciò che era successo con molta modestia, del tedesco ucciso che stava stupidamente scappando,e mi chiedevi..."E tu?...E tu? Dimmi..." Ma poi non mi lasciavi parlare, mi stringevi a te e mi baciavi con una dolcezza mai scoperta e mai avuta dopo..."Paolù...l'hai ancora la gonna rossa?"

Fu quel giorno che mi donasti mille sogni e mille pensieri in quella piccola viola colta nel tuo giardino.

In casa poi vidi lo zaino del tedesco morto, sopra a tutto stava la foto sua con la giovane moglie in abito da sposa. Ti mordevi le dita..."Quanto è stato stupido, se si fosse fermato e l'avessimo fatto prigioniero, in pochi mesi sarebbe stato a casa sua...invece uno dei nostri ha dovuto sparargli, gli ordini erano quelli...almeno non si fosse chinato..sarebbe solo stato ferito alle gambe!"...ma non dicesti mai chi sparò......Sopra una branda c'erano tanti proiettili, in un angolo della cucina, lo zio Lui aveva appoggiato dei mitra...ricordo tutto come in una foto.

Poi mi prendesti per mano e mi portasti di sopra in camera tua, ordinata, allegra, pulita. Dal soffitto, attaccato ad uno spago, pendeva sopra la tua scrivania, una testina di legno da te scolpita..."Ma chi è?" chiesi..."Come non vedi? sono io, il "tuttotesta""...Mi arrabbiai quasi...

"Ny ,,,ma dove sei tutto testa?...proprio tu...io so come sei...conosco i tuoi pensieri, i tuoi progetti...tu sei un idealista buono...tu sei un ragazzo nato per fare cose più con il cuore che con la testa..." ..."Basta Petronilla...vieni qui, ragazzina dalla gonna rossa, vieni vicino a me... smetti di parlare e mentre mi accarezzavi il viso e mi baciavi, tra me e te passava un sentimento puro e grande che ci lasciava sorridenti e stupiti e che io non potrò mai dimenticare....

.....continua.........

 

 

 

Pagina       1                         6       7