A casa,
con mio
stupore
incredibile,
trovo
scritti
sul
foglio
del tema
i miei
pensieri...identici...quelli
che
avrei
scritto
io,
messi
giù in
maniera
migliore
ma.....
anche
con
parole
difficili...ricordo
un
" RETAGGIO
ANCESTRALE"
,oddio
il
significato
l'ho
capito
...ma io
di
solito
non uso
queste
parolone
e cerco
di
evitare.
La sera
a letto
leggo i
fogli di
quaderno
che mi
ha
dato...erano
molti...
rimango
incantata
e
sorpresa.
Altro
che
"CIABATTA"!!!!
Questo
ragazzo
ha nella
mente e
nel
cuore
degli
ideali
così
alti e
così
immensi,
che
sembra
impossibile
siano
scritti
da un
quindicenne.
Io mi
sento
piccolissima,
non
riesco a
rispecchiarmi
in
queste
cose
così
profonde,
forse
perchè
donna,
forse
perchè
meno
matura
di lui,
ma
capisco
tutto e
la mia
stima
per
Ernesto
cresce a
dismisura.
Mi sento
orgogliosa
perchè
mi ha
rivelato
i suoi
segreti
pensieri;
il
giorno
dopo ne
parliamo
a lungo
e mi
dice una
cosa
bellissima..."Paolù...non
avevo
dubbi,
se te
ne ho
messo al
corrente
è perchè
ti
conosco
e so che
avresti
capito
subito
tutto...non
poteva
che
essere
così"...però
tra le
tante
cose, un
pensiero
suo mi
ha
colpito...la
visione
di una
tomba
bianca...Di
questo
non
riuscii
mai a
farne
parola
con lui.
Mai.
1944
...V
ginnasio...ancora
a San
Pellegrino
Terme.
Finisce
l'anno
scolastico
prima
del
previsto...se
non erro
gli
americani
sono
sbarcati
ad Anzio
o in
Sicilia
...non
ricordo.
Io ho
con me
tutti i
suoi
scritti
che poi
si erano
moltiplicati,
ma un
giorno
la mia
Suora
insegnante
(un'altra
persona
deliziosa
che non
dimenticherò
mai) me
li
requisisce...prima
della
partenza
per la
vacanze,
vengo
chiamata
dalla
Superiora,
con lei
c'è
anche la
mia
Suorina..entrambe
mi
sorridono...Mi
rendono
i fogli
di
Ernesto
e mi
chiedono.."
Chi è
questo
ragazzo,
Paola?"
Io un
po'
sorpresa
rispondo..."E'
un mio
amico ,
ha la
mia
età".."Tienilo
caro
Paola,
questo
amico è
una gran
bella
persona...non
sembra
abbia 16
anni...è
uno
destinato
ad un
avvenire
dove
"gli
altri"
hanno un
posto
principale."..."Lo
so, lo
conosco
bene..."
Iniziano
le
vacanze,
ancora a
Brunate
naturalmente,
ma di
Ernesto
nessuno
sa nulla
o quasi.
Pare si
sia
trasferio
a
studiare
in un
collegio
sopra il
lago
Maggiore,
il
motivo
non si
sa,
qualcuno
mormora
persino
che sia
riuscito
ad
entrare
nelle
schiere
dei
partigiani,
ma di
sicuro
non si
sa... Un
giorno
ricevo
una
cartolina
con i
suoi
saluti,
non
ricordo
da
dove...è
firmata...
Ernesto
"la
ciabatta"
L'estate
trascore
veloce
ed io
qui
confondo
un po'
gli
avvenimenti,
le
persone,
i tempi.
I miei
genitori
mi
vogliono
più
vicina e
mi
iscrivono
in prima
liceo al
collegio
delle
suore
Orsoline
a Torno,
un paese
sul
lago,
poco
lontano
da Como.
Si può
fare il
tragitto
a piedi
per
andare e
tornate
a casa e
per
evitare
di
prendere
qualche
mitragliamento
sui
battelli.
Le
lezioni
iniziano
il
martedì
mattina
e
finiscono
il
venerdì
pomeriggio...tutto
in
funzione
del
triste
periodo
di
guerra.
Di
Ernesto
non si
sa
nulla,
ma io
comunque
sono
sicura
che si é
unito ai
partigiani,
con
altri
amici di
Brunate,
stranamente
sempre
presenti...non
so come
mai,
forse
portavano
ordini
di
notte..o
volantini...però
non se
ne può
parlare...
Ho
saputo
più
tardi
anche il
suo nome
..."di
battaglia"..".Ivan
il
terribile"...quasi,
mi
ricordo,
mi misi
a
ridere...passi
l'IVAN...ma
quel
"terribile"
era
proprio
l'antitesi
del suo
carattere.
Quando
tutto
finì, mi
raccontò
i suoi
trascirsi...fù
arrestato,
tenuto
per ore
davanti
a luci
accecanti,
maltrattato,
chiuso
in
galera...forse
nella
speranza
che
rivelasse
qualcosa
che
interessasse
ai
fascisti
o ai
tedeschi.
Mi disse
che la
paura a
volte lo
attanagliava,
ma
teneva
duro
perchè
si
sentiva
in
dovere
di
farlo.
Fu
bravissimo
ed io
fui,
credo,
una
delle
poche
persone
a cui
rivelò
queste
cose
atroci...
Continua....
Scusate
amici
che mi
leggete...questo
post è
stato
scritto
da me ma
corretto
da
Lepre... perche
io, come
al
solito,
faccio
dei
pasticcetti ....che
volete
fare...sono
così e
anche se
mi
scoccia...per
fortuna
trovo
qui chi
mi
aiuta....persone
gentilissime
e
disponibili
che
ringrazio
di
cuore.
La
storia è
verissima
..non
inventata...
è un
pezzo
meraviglioso
della
mia vita
Nausica
Ciao NY...ho
un buco
nella
memoria
di quel
periodo,
ho dei
flash,
ma non
potrei
raccontare
bene
allora,
carissimo,
ti
scrivo
qui
quello
che mi
ricordo
del
periodo
più
tenero e
dolce
che ci
unì
brevemente
in
qualcosa
di più
forte...fu
brevissimo,
è vero,
ma penso
molto
intenso
per
entrambi,
eravamo
molto
simili
in tante
cose che
tu
stesso
mi avevi
insegnato
e che io
avevo
capito
molto
bene.
Purtroppo
i tuoi
impegni,
quelli
delle
nostre
famiglie,
gli
studi...ci
divisero,
ma
chissà
perchè
non ci
fù nè
sofferenza
nè
rammarico...restava
in noi
qualcosa
che non
ci
separò
mai,
neppure
ora che
è
passato
tanto
tempo e
che tu
sei così
lontano...
Il tuo
biglietto,
quello
di cui
parlerò
più
avanti,
è sempre
con me.
Anche
poco fa
l'ho
riletto...quanto
è severo
e dolce
insieme...quella
tua
sigla
EM...e
quel
"Vero
Paolù?"..bellissimi...è
come
fare un
tuffo
nel
passato
e
commuovermi
ancora.
NY, non
so come
è stato
questo
periodo
buio,
non
ricordo
più
...mi
spiace,
forse
ero in
collegio.
Ti ho
rivisto
solo
dopo la
fine
della
guerra,
questo è
certo
nella
primavera
del
1945.
Avevamo
17 anni.
Tu e i
tuoi
compagni,
Lucio,
mi pare,
Rosario,
lo zio
Lui e
quanti
altri,
non so,
avevate
smantellato
un
comando
tedesco
che si
era
stabilito
proprio
a San
Maurizio.
Mi hanno
raccontato
di una
macchina
che
scendeva
verso
Como con
i
prigionieri
catturati e
tu
dritto
in piedi
sul
predellino
con un
nastro
triccolore
in
mano....
mentre
la gente
intorno
applaudiva.
Io ti ho
incontrto
solo la
domenica
dopo,
sul
sagrato,
eri
stanco...con
la barba
lunga ma
quando
salisti
le scale
e ci
vedemmo,
ci
corremmo
incontro
e ci
abbracciammo
stretti
stretti,
senza
parole...
Quel
giorno,
in quel
momento,
io
sentii
che nel
mio
cuore
era nato
qualcosa
di più
dell'affetto
di
sempre.
Venisti
nel
pomeriggio
a
chiamarmi
, dal
solito
sentiero
e ci
incamminammo
verso
casa
tua...eri
in
divisa,
con un
basco
nero in
testa..ti
guardai..."Sembri
Nino
Bixio!"...ti
dissi... "E
tu con
quella
codina,
sembri
Petronilla!!!"...e
ridemmo
insieme...fu
da quel
momento
che ti
chiamai
Ny e le
prime
volte ti
giravi a
guardarmi
e
sorridevi.
Lungo
una
scorciatoia
ti
fermasti...eri
stranamente
zitto...poi
mi
prendesti
il viso
tra le
mani e
dopo un
tuo indimenticabile
sguardo
...mi
baciasti.
Chissà,
forse lo
aspettavamo
da
tanto tempo
quel
bacio,
fu come
se tutte
le
nostre
ore
passate
insieme
ci
avessero
per
forza
portato
fin lì e
in quel
momento
si
aprisse
una
porta a
tutte le
meraviglie
del
cuore.
Continuavamo
a
guardarci
negli
occhi, a
sorriderci,
io
abbassavo
un po'
la testa
ogni
tanto e
camminavo senza
parole.
Tu
parlavi
e
raccontavi
ciò che
era
successo
con
molta
modestia,
del
tedesco
ucciso
che
stava
stupidamente
scappando,e
mi
chiedevi..."E
tu?...E
tu?
Dimmi..."
Ma poi
non mi
lasciavi
parlare,
mi
stringevi
a te e
mi
baciavi
con una
dolcezza
mai
scoperta
e mai
avuta
dopo..."Paolù...l'hai
ancora
la gonna
rossa?"
Fu quel
giorno
che mi
donasti
mille
sogni e
mille
pensieri
in
quella
piccola
viola
colta
nel tuo
giardino.
In casa
poi vidi
lo zaino
del
tedesco
morto,
sopra a
tutto
stava la
foto sua
con la
giovane
moglie
in abito
da
sposa.
Ti
mordevi
le
dita..."Quanto
è stato
stupido,
se si
fosse
fermato
e
l'avessimo
fatto
prigioniero,
in pochi
mesi
sarebbe
stato a
casa
sua...invece
uno dei
nostri
ha
dovuto
sparargli,
gli
ordini
erano
quelli...almeno
non si
fosse
chinato..sarebbe
solo
stato
ferito
alle
gambe!"...ma
non
dicesti
mai chi
sparò......Sopra
una
branda
c'erano
tanti
proiettili,
in un
angolo
della
cucina,
lo zio
Lui
aveva
appoggiato
dei
mitra...ricordo
tutto
come in
una
foto.
Poi mi
prendesti
per mano
e mi
portasti
di sopra
in
camera
tua,
ordinata,
allegra,
pulita.
Dal
soffitto,
attaccato
ad uno
spago,
pendeva
sopra la
tua
scrivania,
una
testina
di legno
da te
scolpita..."Ma
chi è?"
chiesi..."Come
non
vedi?
sono io,
il "tuttotesta""...Mi
arrabbiai
quasi...
"Ny
,,,ma
dove sei
tutto
testa?...proprio
tu...io
so come
sei...conosco
i tuoi
pensieri,
i tuoi
progetti...tu
sei un
idealista
buono...tu
sei un
ragazzo
nato per
fare
cose più
con il
cuore
che con
la
testa..."
..."Basta
Petronilla...vieni
qui,
ragazzina
dalla
gonna
rossa,
vieni
vicino a
me...
smetti
di
parlare
e mentre
mi
accarezzavi
il viso
e mi
baciavi,
tra me e
te
passava
un
sentimento
puro e
grande
che ci
lasciava
sorridenti
e
stupiti
e che io
non
potrò
mai
dimenticare....
.....continua.........
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