I Racconti continua

 

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Grazie amici...grazie di cuore per avermi letto ...la storia non va molto avanti..ne manca un pezzettno ...molto triste ma vero.

Già lo dissi...questo fu uno dei periodi più belli e significativi della mia vita...

NY lo sa e anche se da molto lontano..legge anche lui con voi...

Con lui vicino ...io ho imparato ad essere come sono...lui ha formato il mio carattere...mi ha insegnato tanto e ha posato dentro al mio cuore le  cose più belle che possiedo.

Più avanti leggerete altre cose di Paoletta ...sicuramente più allegre e meno romantiche...ma io questo gli dovevo....farlo conoscere a chi mi vuol bene...

Un grazie particolare a Sfinge e ad Incontro che mi hanno portato qui ed un abbraccio circolare a tutti coloro che mi hanno letta...

Paola...in arte "Nausica"

 

 

Poi la scuola riprese ...io tornai dalle Orsoline a Torno e tu proseguisti i tuoi impegni di partigiano. Un giorno una Suora mi chiamò in portineria e mi disse :"Paola, qualcuno ti cerca e ti aspetta là fuori..." Uscii e ti vidi là, accanto ad un muretto ...in divisa e con il mitra a tracolla. Avevi un libro di storia in mano, era la scusa per venirmi a trovare...di sorpresa. Non potevamo baciarci, la Suora era sulla porta, ma ci guardammo negli occhi  a lungo...così a lungo che i baci e le parole non furono necessari.

"Ho passato tre posti di blocco per venire qui...stai attenta quando vai a casa...fermati subito quando ti dicono ALT, ma non aver paura, sono bravi ragazzi."

Purtroppo poi gli avvenimenti cambiarono le nostre vite. Tu dovevi seguire la tua strada. Era destino. Un giorno, e forse fu l'ultimo in cui ti vidi, mi dicesti..." Devo andare Paolù, ho delle cose importanti che mi chiamano...ti raccomando...non pensare troppo come il solito ...e a troppe cose insieme!" e mi mettesti in mano un biglietto che conservo ancora, dove stavano scritte le cose che mi avevi detto tante volte.

Io , con i miei genitori , fui presa da mille problemi ...bisognava trovare una nuova sistemazione a Milano e non fu facile. Il mio papà aveva ripreso in pieno il lavoro, io dopo aver frequentto una seconda liceo molto burrascosa a Milano, ritornai a Genova durante l'estate, al collegio quasi completamente ricostruito. Per me fu un anno di studio bellissimo e intenso...avevo davanti la maturità classica, inoltre mi stavo appassionando molto alle scienze e dovevo fare bene il mio dovere. Forse pensai a te troppo poco.

Tu avevi perso mesi e mesi di scuola...anche tu probabilmente rientrasti in collegio per riprendere il tempo perduto. Io non ricordo molto di noi ...in questo periodo.

Nell'autunno riuscii ad avere il tuo numero di telefono e ti chiamai...la tua voce è ancora qui, dentro me...era seria, molto."Ciao!...ragazzina dalla gonna rossa! Come stai?...Quanto tempo! Bisogno dei miei fazzoletti? Per le lacrimucce?"..."No tranquillo ...nessun amore in vista, tantomeno triste...mi sono iscritta all'università...biologia...avrò molto da studiare e laboratori a non finire...non ho tempo di pensare ad altro....e tu Ny?"..." Io seguo la mia strada Paolù...ora faccio parte di Avanguardia Cristiana, sono stato a Roma; anche io mi sono iscritto all'università, ma credo che dovrò andare in Sicilia un giorno o l'altro, mi aspettano...ti raccomando tutto quello che sai, leggi il mio biglietto se l'hai ancora, io non ho dimenticato come sei...non ho dimenticato nulla...hai capito?"..."Sì ...ho capito..il biglietto l'ho con me sempre...lo so a memoria...le tue parole sono dentro di me...anche  io non ho dimenticato .nulla..."

Qualche parola ancora, qualche risata sommessa e poi il tuo ultimo saluto:"Ciao Paolù...pregherò per te!"

Dopo mesi, una mattina, il mio papà mi fece vedere un quotidiano, "L'ITALIA". In prima pagina c'era la tua foto e sotto ...un breve articolo...la redazione parlava di te, della tua assidua collaborazione...delle cose straordinarie che avevi fatto e annunciava tristemente la tua scomparsa. Un incidente d'auto ti aveva stroncato, vicino a Trapani, mentre sempre sorridente, attivo, generoso..svolgevi il tuo compito di apostolato parlando alla gente.

Ai tuoi funerali...ai quali partecipai anche io,in silenzio,  in un angolino, con altri amici...c'erano parecchie autorità e tantissime bandiere tricolori.

Qualcuno ..poi ...che ti conosceva bene, scrisse un libro su di te e lo intitolò "GARIBALDINO E APOSTOLO" io lo conservo, lo leggo ogni tanto e...  sorrido quando arrivo alla pagine che parla delle ragazze della tua breve vita.Tra di esse c'è una tizia che tu chiamavi "Petronilla" tu ...ne sono certa, hai parlato anche di me a quel tale che ti ha raccontato e questo è motivo per me di grande commazione...

Addio Ny, mio carissimo amico, mio breve dolcissimo amore di ragazzina...come si fa a dimenticarti?

Ecco ..ho mantenuta la promessa...ho scritto di noi due ...ho raccontato tutto...ora gli amici sanno che le cose più  belle che ho nel cuore, mi vengono da te

Ti mando un bacio sulla punta delle dita...e sono sicura che ti arriva....

 

 

Chioggia è stata la magica cittadina estiva della mia infanzia: qui abitava mia zia Ritina, in una bellissima casa di classico stile veneziano, qui passai molte delle mie vacanze marine insieme ad un folto stuolo di zie, zii, cugini ed amici.

Zia Ritina aveva sposato un certo Giuseppe C.,detto zio Beppi, un signore benestante, prestante, simpatico e abilissimo pianista. Avevano una sola figlia, Carla, un po' ombrosa, un po' noiosetta...perciò zio Beppi rimaneva deliziato dal mio carattere allegro ed affettuoso. Più avanti negli anni, quando o ne avevo già 14 o 15, la sera si metteva al pianoforte e mi faceva cantare pezzi di operette di Lehar e canzoni dell'epoca. Non mi ricordo assolutamente cosa  veniva fuori...se ero stonata o intonata. So di sicuro che era un piacevole divertimento per tutta la famiglia.

Torniamo indietro di qualche anno...

La spiaggia di Chioggia si trova a Sottomarina, per raggiungerla bisogna attraversare un ponte abbastanza lungo, quindi mia mamma ed io alloggiavamo in un semplice e comodo albergo dal quale si raggiungeva la spiaggia, facendo pochi metri a piedi. L'albergo si chiamava "Stella Marina" ed era gestito da un , non meglio identificato Marchetto, un giovane molto affezionato al mio papà ( e chi non lo era?), che naturalmente faceva di tutto perchè noi ci trovassimo a nostro agio, come fossimo a casa

 

Un anno vennero ospiti nostre due mie cugine( figlie di zio Alfredo, quello del ristorante famoso...ho ancora una serie di bicchieri di cristallo con inciso il nome...un ricordo)...due ragazze sulla ventina, elegantissime, costumi stupendi, pigiami da spiaggia, secondo la moda dell'epoca...che suscitavano naturalmente tutta la mia ammirazione e, cosa che colpì  tutta la mia curiosità di bimba, unghie lunghe, curatissime con smalto madreperlato

Fantastico!! Le spiavo di sottecchi quando eravamo a tavola e seguivo i movimenti delle loro mani affusolate con attenzione. Questo è un piccolo ricordo insignificante, ma fa parte anch'esso della mia vita di bambina.

Più avanti fummo sempre ospiti a Chioggia in casa di zia Ritina, una casa enorme con un'anticamera grandissima che a me sembrava quella di un palazzo veneziano...quadri  alle pareti,,,divani antichi...insomma : bellissima.

Nella stessa calle, di fronte a questa casa , abitava l'altra famiglia dei miei parenti...qui , tra adulti e ragazzi erano in molti, ci si chiamava dalle finestre e si andava insieme ad attraversare il lungo ponte che separava Chioggia da Sottomarina...pensate , si pagava un pedaggio di 10 centesimi...che bei tempi!!!!!

Le cabine allora erano molto più grandi di quelle della foto...erano enormi, di pianta rettangolare, la parte dietro era tutta chiusa e divisa da una tenda dietro alla quale ci si cambiava e ci si asciugava dopo il bagno; davanti alla tenda c'era il posto per un capace tavolo e per un armadietto contenente piatti, bicchieri e suppellettili varie...cioè quanto poteva servire pr il pasto del mezzogiorno che si faceva regolarmente in spiaggia, cioè sul terrazzino della cabina. Appunto ...davanti alla parte chiusa stava un largo terrazzino chiuso da tende bianche che noi toglievamo per mangiare tutti in compagnia. Tre cabine e tre tavolate di mamme e ragazzi affamati

Povere domestiche di allora! Sotto il sole cocente con due ceste per ciascuna, trasportavano da Chioggia a Sottomarina i manicaretti che altre zie, a casa, avevano preparato per noi. Forse gli applausi e le nostre grida entusiaste...le compensavano del sacrificio, forse non erano le sole a fare questo, perchè altre amiche loro facevano altrettanto. Però mi ricordo che quando arrivavano c'era sempre qualcuno che le accoglieva con un grazie ed un bacio.

E qui viene il bello...pensate a tre tavolate vicine, di ragazzi..tutti cugini..qualche amico che si univa. Era il massimo del divertimento...ci si scambiava pietanze, frutta, verdura..spiritosaggini e scherzi a non finire...qualche volta volavano pure pesciolini fritti da un tavolo all'altro...insomma ogni giorno, questo pranzo sulla spiaggia era il nostro momento preferito.

Poi c'erano gli scherzetti diabolici...Una volta un amico con il papà confettiere fece fare delle caramelle di menta con il pepe dentro, da offrire alle mamme e alle ragazze...vi lascio immaginare il tutto...

Poi c'erano le partite di palla a volo ed io, essendo naturalmente  la più piccola e la più imbranata...ero messa al fondo a lanciare la palla...."Palla!!!" e quando andava fuori..povera me, ero bersagliata da urla di rimprovero e di scherno...ma poi si rideva tutti insieme e il divertimento era assicurato.

 

Spero di non avervi annoiato troppo....

La mia bella storia continua....Nausica(Paoletta)

 

 

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